L’arredamento giapponese rappresenta oggi uno degli stili più apprezzati nell’universo dell’interior design. Non deve stupire, dato che di questi tempi si parla spesso di rispetto per l’ambiente. Inoltre, la ricerca della pace e della serenità in casa ha portato molti italiani a scegliere proprio il trend japanese. Il tutto per combattere lo stress tipico delle culture occidentali. Questo perché si tratta di un’autentica filosofia, sebbene sia composta da diverse correnti e sfaccettature, più o meno moderne.
Di contro, parlando di arredo giapponese spesso è facile confondersi. Lo è perché da un lato questa tendenza si basa su solide fondamenta culturali e tradizionali, ma dall’altro è anche il frutto di diverse contaminazioni. Ecco perché scopriremo i vari stili dell’interior design giapponese, trattandoli in modo semplice. Dallo zen all’ultra kitsch, affronteremo un tour completo in un mondo affascinante e ricco di sorprese.
Prima di procedere, è bene specificare un altro elemento: l’interior design giapponese è il risultato di migliaia di anni di evoluzione. Un’intera epoca ha portato verso la definizione di uno stile di vita pulito e ordinato, applicato di riflesso all’arredamento.
Arredamento giapponese Zen: lo stile tradizionale
In Giappone oggi la mancanza di spazi edificabili è un problema, la popolazione si sta spostando nei grossi centri e il sovraffollamento in città porta alla costruzione di case sempre più piccole, nonché a un notevole aumento dei costi.
Molto spesso la scelta di un arredamento Zen e tradizionale diventa appannaggio delle classi dirigenti, che potendosi permettere case più ampie riescono a rispettare più facilmente le regole di semplicità ed eleganza dettate da questa corrente.
Lo stile Zen è il più tradizionale, ovvero quello che rimane totalmente fedele al concetto di arredo giapponese classico. Il suo obiettivo è trasferire nelle case occidentali tutta la bellezza e la tranquillità degli arredi del Sol Levante. Nei fatti, è uno stile che cerca di far arrivare lo Zen in ogni ambiente domestico. La regolarità delle forme si riflette nella nostra mente, ripulendola dagli eccessi. È un modo per portare elementi come la pace e l’armonia, e questo avviene seguendo alcune regole imprescindibili.
La presenza del verde
Si parte dal verde e dalla componente naturale, essenziale per questo tipo di interior design. Il rispetto per la natura è un concetto chiave della filosofia Zen, dunque la natura stessa deve diventare parte integrante della casa. Si parla, quindi, dell’aggiunta di piante tradizionali giapponesi quali i bonsai. Ma anche dell’utilizzo di materiali come il bambù, ideale per ricreare un’atmosfera tipicamente japanese. In realtà va bene qualsiasi pianta, purché possa contare sulla presenza di un verde intenso.
L’importanza dell’open space
Il verde serve per garantire continuità fra l’ambiente naturale e quello domestico. Una continuità che richiede anche la presenza di un ambiente open space, necessario per dare una percezione univoca di interno ed esterno. Lo spazio viene gestito in modo particolare, secondo la filosofia Zen. Nello specifico, dovrebbe esserci distanza fra i mobili e gli altri complementi d’arredo. Eccedere nel numero di elementi presenti crea caos e malessere, sia psichico che fisico. L’ambiente non dovrebbe mai essere soffocante, ma spingere verso una sensazione di puro relax spirituale.
Per quanto l’ambiente sia minimal non manca ad ogni modo l’attenzione ai dettagli: inserire pietre, vasi, piante e piccole fontane, saggiamente disposti, aiuta a creare la giusta atmosfera, a catturare tutti i sensi, con una saggia scelta di colori naturali che si mescola al rumore dell’acqua e all’odore delle foglie.
Materiali, colori e altri elementi
Il legno e il bambù, come detto, rappresentano i materiali giapponesi per eccellenza. Le pareti, le porte e le cornici vengono sempre realizzate usando questi materiali. Fra i tipi di legno più gettonati troviamo l’acero, il cipresso e il pino rosso. Il bambù, invece, è perfetto per le decorazioni. Per quanto concerne i colori, la regola è attenersi ad una palette neutra. I colori dovrebbero essere naturali, tenui e morbidi. Il bianco panna è un must, così come il verde muschio, il nero (ad esempio per i divani e il mobilio) e ogni declinazione del legno. Poi si passa all’illuminazione, anch’essa molto importante per ricreare un’atmosfera Zen. Le luci non dovrebbero mai essere intense, ma dal tono medio-basso, calde e soffuse.
L’ingresso giapponese e gli angoli Zen
Le abitazioni giapponesi posseggono un’anticamera per l’ingresso, nota come Genkan. Si tratta di uno spazio il cui scopo è accogliere i visitatori. È il luogo dove vengono riposte le scarpe e indossate le pantofole, prima di entrare all’interno. È giusto citarlo, anche se in realtà non si tratta di un elemento obbligatorio. Quello che non dovrebbe mancare, invece, è almeno un angolo Zen. Si tratta di “spot” che hanno il compito di aumentare il relax dell’abitazione. Un classico angolo Zen, nell’arredo giapponese, è il giardino meditativo all’interno della casa. Anche le vasche da bagno quadrate sono un grande esempio di ciò, votate alla pratica dell’Ofuro. Si tratta di un rito di purificazione, che avviene subito dopo essersi lavati. In pratica, ci si immerge in questa vasca di legno colma di acqua calda, per purificare lo spirito e il corpo.